Vivian Maier è stata una fotografa statunitense di strada, la cui straordinaria opera è stata scoperta solo dopo la sua morte. Per tutta la vita lavorò come tata a New York e a Chicago, dedicando il suo tempo libero a fotografare la vita quotidiana con uno sguardo acuto, poetico e profondamente umano.

Vivian condusse una vita riservata e indipendente. Amava passeggiare per le strade con la sua macchina fotografica, immortalando scene di vita quotidiana: bambini, passanti, momenti fugaci. Scattò oltre 150.000 fotografie, ma non le mostrò quasi mai a nessuno.

Nel 2007, dopo che alcuni dei suoi oggetti personali furono venduti all’asta di un magazzino, John Maloof, acquistò per caso una scatola piena dei suoi negativi. Riconoscendo il valore delle immagini, iniziò a catalogarle e a farle conoscere al pubblico.
Da allora, Vivian Maier è diventata una delle figure più affascinanti e importanti della fotografia contemporanea.

Le sue fotografie sono oggi esposte in tutto il mondo, in musei e gallerie. ed è considerata una delle più grandi fotografe di street photography del XX secolo.

Moira Ricci è un’artista visiva italiana nata nel 1977 a Orbetello, nella Maremma toscana. La sua ricerca si concentra su temi come l’identità personale e collettiva, la memoria, il territorio e la famiglia, utilizzando principalmente fotografia, video e installazione.

il progetto che ho preferito:

20.12.53–10.08.04: Questo progetto lo ho trovato molto interessante, è un progetto autobiografico in cui l’artista inserisce la propria immagine adulta in fotografie d’epoca della madre, Loriana, scomparsa prematuramente. Questa serie esplora il tema della memoria e dell’assenza.

Da buio a buio: è invece una serie che racconta storie popolari della Maremma, come la Bambina Cinghiale e l’Uomosasso, attraverso fotografie e video che mescolano realtà e finzione. Ha come tematiche principali la memoria, il confine tra realta e immaginazione, e l’identità territoriale. Il lavoro combina fotografie, video e installazioni, con un uso accurato della luce e del colore per evocare l’atmosfera delle leggende raccontate. Spesso i personaggi appaiono immersi in paesaggi naturali, con elementi surreali o misteriosi che amplificano il senso di racconto.

Dove il cielo è più vicino: Si tratta di un progetto che riflette sulla crisi della civiltà contadina, immaginando contadini che trasformano i loro trattori in astronavi per fuggire dalla terra. Inoltre Moira per svolgere questo progetto ha avuto il supporto e l’auto degli altri contadini.

autoritratto

Cristina Núñez è un’artista e fotografa autodidatta nata nel 1962 a Figueres, in Spagna. Vive attualmente, si è formata da sola come fotografa e dal 1988 utilizza l’autoritratto come mezzo per esplorare la propria identità, le emozioni e per trasformare la sofferenza in arte.

Nel 2004 ha creato il metodo The Self‑Portrait Experience (SPEX), che unisce arte e auto-esplorazione psicologica attraverso l’autoritratto fotografico.

Il suo obiettivo è aiutare le persone a conoscersi meglio, aumentare l’autostima e favorire la trasformazione personale attraverso la fotografia.

i suoi progetti principali:

Someone to Love:

è un libro di Cristina Nuñez che contiene la sua autobiografia visiva attraverso 22 anni di autoritratti, foto di famiglia e testi. Viene descritta come una narrazione emozionale della sua vita intensa, dall’infanzia all’adolescenza difficile, all’emigrazione in Italia, alle figlie, alla scoperta dell’autoritratto come strumento terapeutico e alla sua “missione” di divulgare il metodo The Self-Portrait Experience per trasformare la sofferenza umana in arte. Questo metodo è un manuale di autoritratto per esplorare tutti gli aspetti della propria vita, stimolare il processo creativo e rafforzarsi. 

But Beautiful:

è un progetto autobiografico di Cristina Núñez che esplora l’autoritratto come strumento di auto-terapia e ricerca identitaria. Pubblicato nel 2013 da Le Caillou Bleu, il libro raccoglie 51 fotografie accompagnate da testi, ed è stato premiato con il Prix de la Critique 2013 al Voies Off Festival di Arles.